Il report di questo mese racconta di un safari fotografico effettuato con una serie di voli nel continente Africano.
La nostra ricerca di fauna ci ha portato nel centro Africa, ovvero in Etiopia e nel Ciad, per poi terminare il nostro viaggio in SudAfrica. I voli effettuati hanno una piega un po’ più “ludica”, ma Msfs 2020 è anche questo….
Tappa 1: HABD - HAGN Bahar Dar - Gondar
Bahar Dar è una città dell'Etiopia nord-orientale, capoluogo della regione degli Amara.
La città è posta sulla sponda meridionale del lago Tana, sorgente del Nilo Azzurro, a circa 318 km da Addis Abeba.
Per cercare di sfruttare la luce mattutina per le foto ed avendo un bel tratto da percorrere, il primo giorno mi presento per la partenza all’aeroporto di Bahar Dar che è ancora buio.
Oltre ovviamente ad una reflex con un un grande zoom, porterò con me un drone per effettuare qualche ripresa particolare quando sarò a terra.
L’aeroplano che utilizzerò per il mio Safari sarà un Pilatus Pc6 Porter in una particolare livrea mimetica, tanto per rimanere in tema.
Arrivato a bordo dell’aereo, inizio i controlli pre-volo mentre l’addetto al rifornimento effettua il pieno; il piano di volo di oggi prevede il decollo verso sud, il sorvolo della città di Bahar Dar sul Lago Tana per poi virare a nord per raggiungere una zona frequentata da giraffe. La guida che mi ha dato tutte le indicazioni necessarie il giorno prima, mi ha anche spiegato dove poter avvistare gli elefanti; incrociamo le dita…
Terminato il rifornimento e tutti i controlli, accese le beacon, giro la chiave ed il motore, con un sobbalzo che scuote tutto l’aereo, si mette in moto.
Vengo autorizzato al rullaggio per la pista 22; in testata pista, accendo le landing lights e ricevo l’ok al decollo. Apprezzo le qualità STOL di questo aereo e,dopo pochi metri di rincorsa, stacco le ruote dalla pista a circa 40 nodi. Salgo lentamente ed aumento pian pianino la velocità fino a tenere una crociera di circa 80 kts. L’aeroporto, trovandosi sull’Altopiano Etiopico, ha una quota di circa 6000 piedi, quindi mi stabilizzo a circa 7500 piedi per poter ammirare meglio il paesaggio.
Sorvolo la città di Bahar Dar ed il suo stadio alle prime luci dell’alba; lasciata la città seguo il fiume Nilo Azzurro e le case scompaiono per lasciare spazio ad una distesa infinita priva di segni di insediamenti umani che mi accompagna per tutto il volo. Seguo sempre in direzione nord il corso del fiume; il Nilo Azzurro, dopo aver attraversato l'Etiopia verso sud, piega verso nord-ovest attraversa il Sudan, dove prende il nome di Bahr al Azraq. Giunto a Karthoum si unisce al Nilo Bianco, formando il Nilo.
Dopo circa un’ora e mezza di volo, quando ormai il sole è bello alto, raggiungo la zona frequentata abitualmente dalle giraffe perciò mi abbasso leggermente e rallento un filo ed inizio a scrutare la zona.
Appena sorvolo una collinetta, vedo qualcosa muoversi… Anche se sono solo a bordo del mio Pc6, sorpreso per l’avvistamento, urlo: “Eccole!!!”
Effettuo un paio di passaggi radenti sulla zona per osservarle meglio e, avvistato uno spiazzo tra gli alberi, decido di atterrare. Spengo il motore e rimango in silenzio a bordo, sperando di rivederle; metto in funzione il drone e mentre faccio qualche ripresa dall’altro, ecco comparire le tre giraffe che, quasi incuriosite dal mio aereo, escono dalla boscaglia e mi osservano.
Impugno la reflex e con il 600mm, riesco a fare dei bei primi piani, pur rimanendo nell’abitacolo dell’aereo.
Aspetto che, dopo avermi studiato per bene si siano allontanate, per rimettere in moto e decollare.
Punto sempre a nord ed il paesaggio cambia completamente aspetto: non più la savana con alberi e cespugli, ma sorvolo ora una catena montuosa completamente brulla e rocciosa.
Dopo una mezz’ora di volo, il paesaggio è cambiato nuovamente; ecco apparire una prateria senza fine con colline più dolci rispetto alle asperità precedenti.
Proprio sul pendio di una collina ecco un piccolo branco di elefanti che procede in linea retta. Li sorvolo ed atterro al di là della collina più avanti rispetto a loro in modo che, se mantengono la loro direzione, dovrei trovarmeli vicini.
Spento il motore attendo pazientemente; il drone mi regala una bella vista dall’alto e mi conferma che gli elefanti sono in avvicinamento.
Ad un certo punto, un grosso esemplare compare alla mia destra e mi osserva quasi minaccioso. Solo il tempo di un paio di scatti e decido di non rischiare, quindi metto in moto e mi allontano lentamente. Arrivato ad una distanza adeguata, do manetta e decollo.
Continua….
La nostra ricerca di fauna ci ha portato nel centro Africa, ovvero in Etiopia e nel Ciad, per poi terminare il nostro viaggio in SudAfrica. I voli effettuati hanno una piega un po’ più “ludica”, ma Msfs 2020 è anche questo….
Tappa 1: HABD - HAGN Bahar Dar - Gondar
Bahar Dar è una città dell'Etiopia nord-orientale, capoluogo della regione degli Amara.
La città è posta sulla sponda meridionale del lago Tana, sorgente del Nilo Azzurro, a circa 318 km da Addis Abeba.
Per cercare di sfruttare la luce mattutina per le foto ed avendo un bel tratto da percorrere, il primo giorno mi presento per la partenza all’aeroporto di Bahar Dar che è ancora buio.
Oltre ovviamente ad una reflex con un un grande zoom, porterò con me un drone per effettuare qualche ripresa particolare quando sarò a terra.
L’aeroplano che utilizzerò per il mio Safari sarà un Pilatus Pc6 Porter in una particolare livrea mimetica, tanto per rimanere in tema.
Arrivato a bordo dell’aereo, inizio i controlli pre-volo mentre l’addetto al rifornimento effettua il pieno; il piano di volo di oggi prevede il decollo verso sud, il sorvolo della città di Bahar Dar sul Lago Tana per poi virare a nord per raggiungere una zona frequentata da giraffe. La guida che mi ha dato tutte le indicazioni necessarie il giorno prima, mi ha anche spiegato dove poter avvistare gli elefanti; incrociamo le dita…
Terminato il rifornimento e tutti i controlli, accese le beacon, giro la chiave ed il motore, con un sobbalzo che scuote tutto l’aereo, si mette in moto.
Vengo autorizzato al rullaggio per la pista 22; in testata pista, accendo le landing lights e ricevo l’ok al decollo. Apprezzo le qualità STOL di questo aereo e,dopo pochi metri di rincorsa, stacco le ruote dalla pista a circa 40 nodi. Salgo lentamente ed aumento pian pianino la velocità fino a tenere una crociera di circa 80 kts. L’aeroporto, trovandosi sull’Altopiano Etiopico, ha una quota di circa 6000 piedi, quindi mi stabilizzo a circa 7500 piedi per poter ammirare meglio il paesaggio.
Sorvolo la città di Bahar Dar ed il suo stadio alle prime luci dell’alba; lasciata la città seguo il fiume Nilo Azzurro e le case scompaiono per lasciare spazio ad una distesa infinita priva di segni di insediamenti umani che mi accompagna per tutto il volo. Seguo sempre in direzione nord il corso del fiume; il Nilo Azzurro, dopo aver attraversato l'Etiopia verso sud, piega verso nord-ovest attraversa il Sudan, dove prende il nome di Bahr al Azraq. Giunto a Karthoum si unisce al Nilo Bianco, formando il Nilo.
Dopo circa un’ora e mezza di volo, quando ormai il sole è bello alto, raggiungo la zona frequentata abitualmente dalle giraffe perciò mi abbasso leggermente e rallento un filo ed inizio a scrutare la zona.
Appena sorvolo una collinetta, vedo qualcosa muoversi… Anche se sono solo a bordo del mio Pc6, sorpreso per l’avvistamento, urlo: “Eccole!!!”
Effettuo un paio di passaggi radenti sulla zona per osservarle meglio e, avvistato uno spiazzo tra gli alberi, decido di atterrare. Spengo il motore e rimango in silenzio a bordo, sperando di rivederle; metto in funzione il drone e mentre faccio qualche ripresa dall’altro, ecco comparire le tre giraffe che, quasi incuriosite dal mio aereo, escono dalla boscaglia e mi osservano.
Impugno la reflex e con il 600mm, riesco a fare dei bei primi piani, pur rimanendo nell’abitacolo dell’aereo.
Aspetto che, dopo avermi studiato per bene si siano allontanate, per rimettere in moto e decollare.
Punto sempre a nord ed il paesaggio cambia completamente aspetto: non più la savana con alberi e cespugli, ma sorvolo ora una catena montuosa completamente brulla e rocciosa.
Dopo una mezz’ora di volo, il paesaggio è cambiato nuovamente; ecco apparire una prateria senza fine con colline più dolci rispetto alle asperità precedenti.
Proprio sul pendio di una collina ecco un piccolo branco di elefanti che procede in linea retta. Li sorvolo ed atterro al di là della collina più avanti rispetto a loro in modo che, se mantengono la loro direzione, dovrei trovarmeli vicini.
Spento il motore attendo pazientemente; il drone mi regala una bella vista dall’alto e mi conferma che gli elefanti sono in avvicinamento.
Ad un certo punto, un grosso esemplare compare alla mia destra e mi osserva quasi minaccioso. Solo il tempo di un paio di scatti e decido di non rischiare, quindi metto in moto e mi allontano lentamente. Arrivato ad una distanza adeguata, do manetta e decollo.
Continua….