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WoN#01 - CLIFFS OF MOHER
L'UNESCO — l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura — "protegge" oltre duecento siti naturali, considerati di particolare rilevanza per bellezza, unicità o importanza ai fini della conservazione della biodiversità.
Volare {purtroppo solo su MSFS} a dare un'occhiata da vicino ad alcune di queste meraviglie della natura — Wonders of Nature, WoN, appunto — e a diffondere in giro per il mondo il motto della stessa UNESCO («Costruire la pace nella mente degli uomini e delle donne») mi è sembrato un buon proposito per iniziare l'anno nuovo...
E così, messo su un bel Robinson R66, agghindatolo nella suggestiva livrea de ‹l'Eretico›, cooptata la mia copilota tunisina preferita fresca di parrucchiere e fatto un fischio, subito raccolto, a una splendida femmina di pastore Malinois*, do il via al primo di questi miei raid.
*(Zorro e Pinta, i gatti, hanno rifiutato. Loro preferiscono lo stabile divano di casa ai sobbalzanti sedili in similpelle dell'elicottero)
Sollevo i pattini dell'R66 in direzione ovest e il capo di Spanish Point — a una venticinquina di miglia dall'Aeroporto Internazionale di Shannon (EINN) — mi introduce all'Atlantico aperto e mi dà la dritta per risalire la costa occidentale irlandese. È il punto in cui inizia, di fatto, l'obiettivo del volo odierno: il ‹Burren & Cliffs of Moher UNESCO Global Geopark›. Esteso su una superficie di oltre 500 chilometri quadrati, il Geoparco ha naturalmente nelle ardite scogliere costiere, alte fino a 200 metri, il suo polo di attrazione principale.
Volo verso nord con un forte vento teso quasi alle spalle (viene da sud-ovest).
Bé, 50 nodi sulle chiappe destabilizzano abbastanza un tipo leggerino come ‹l'Eretico›. E lo sguardo di Marwa effettivamente non appare rilassatissimo; Pale, invece, se la dorme alla grande tra le due file dei sedili.
Non arrivo fino al fiordo di Burren — del resto non era pianificato — e più o meno all'altezza di Fanore, Contea di Clare, viro a sinistra per mettermi sotto vento e atterrare nella fattoria degli O'Brien. Tipi simpaticissimi e ospitali che — dietro giusto compenso — mi concedono il terreno per "parcheggiare" l'R66, usare la toilette della loro dépendance e metter su la tenda più gli altri ammennicoli necessari per una fantastica nottata con vista sulle Aran.
Sì perché — laddove sarà possibile — in questi raid si vivrà "open-air". Intanto, stasera, grigliata di salmone e patate. Poi, domani, si vedrà: magari faremo un salto al pub di O'Donohue, il più famoso di Fanore; pare facciano un Bangers&Mash strepitoso.
Insomma, chi vuol intendere, in-tenda.
L'UNESCO — l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura — "protegge" oltre duecento siti naturali, considerati di particolare rilevanza per bellezza, unicità o importanza ai fini della conservazione della biodiversità.
Volare {purtroppo solo su MSFS} a dare un'occhiata da vicino ad alcune di queste meraviglie della natura — Wonders of Nature, WoN, appunto — e a diffondere in giro per il mondo il motto della stessa UNESCO («Costruire la pace nella mente degli uomini e delle donne») mi è sembrato un buon proposito per iniziare l'anno nuovo...
E così, messo su un bel Robinson R66, agghindatolo nella suggestiva livrea de ‹l'Eretico›, cooptata la mia copilota tunisina preferita fresca di parrucchiere e fatto un fischio, subito raccolto, a una splendida femmina di pastore Malinois*, do il via al primo di questi miei raid.
*(Zorro e Pinta, i gatti, hanno rifiutato. Loro preferiscono lo stabile divano di casa ai sobbalzanti sedili in similpelle dell'elicottero)
Sollevo i pattini dell'R66 in direzione ovest e il capo di Spanish Point — a una venticinquina di miglia dall'Aeroporto Internazionale di Shannon (EINN) — mi introduce all'Atlantico aperto e mi dà la dritta per risalire la costa occidentale irlandese. È il punto in cui inizia, di fatto, l'obiettivo del volo odierno: il ‹Burren & Cliffs of Moher UNESCO Global Geopark›. Esteso su una superficie di oltre 500 chilometri quadrati, il Geoparco ha naturalmente nelle ardite scogliere costiere, alte fino a 200 metri, il suo polo di attrazione principale.
Volo verso nord con un forte vento teso quasi alle spalle (viene da sud-ovest).
Bé, 50 nodi sulle chiappe destabilizzano abbastanza un tipo leggerino come ‹l'Eretico›. E lo sguardo di Marwa effettivamente non appare rilassatissimo; Pale, invece, se la dorme alla grande tra le due file dei sedili.
Non arrivo fino al fiordo di Burren — del resto non era pianificato — e più o meno all'altezza di Fanore, Contea di Clare, viro a sinistra per mettermi sotto vento e atterrare nella fattoria degli O'Brien. Tipi simpaticissimi e ospitali che — dietro giusto compenso — mi concedono il terreno per "parcheggiare" l'R66, usare la toilette della loro dépendance e metter su la tenda più gli altri ammennicoli necessari per una fantastica nottata con vista sulle Aran.
Sì perché — laddove sarà possibile — in questi raid si vivrà "open-air". Intanto, stasera, grigliata di salmone e patate. Poi, domani, si vedrà: magari faremo un salto al pub di O'Donohue, il più famoso di Fanore; pare facciano un Bangers&Mash strepitoso.
Insomma, chi vuol intendere, in-tenda.
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