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San Diego, California: un po' più a sud è solo Messico. Oltre alla più grande base sul Pacifico della US Navy, ospita anche diversi aeroporti.
Da uno di questi, il Montgomery-Gibbs Executive/KMYF, ci solleviamo col nostro Imperotor e – sorvolata la città – facciamo prua verso nord-est.
Scavallate un po' di alture, c'è il deserto e nel deserto c'è Palm Springs, che è una specie di oasi di lusso, con campi da golf e circuito NASCAR annesso. E dopo un altro po' di alture c'è un deserto ancora più "deserto", tanto che laggiù ne hanno fatto un parco nazionale: il Joshua Tree.
Nel deserto – si sa – fa caldo (e per fortuna che Airbus, all'H145, gli ha fatto la grazia dell'aria condizionata...); però il fresco benefico arriva ben presto.
Cominciamo infatti ad arrampicarci tra le montagne, queste sì un po' più serie, della San Bernardino National Forest (gli appassionati di GTA5 apprezzeranno la citazione della Blaine County, vero?) fino ad arrivare in vista delle smeraldine acque del Big Bear Lake, la meta finale di questa nostra prima tratta californiana.
E lì – proprio in pizzo al lago, a 6752 piedi – c'è l'aeroporto L35.
Toccando terra con i pattini vengono in mente le parole di Amelia Earhart (1897-1937): «You haven’t seen a tree until you’ve seen its shadow from the sky».
Immancabili annotazioni turistico-logistiche: come capiti capiti (a meno che non sei imbecille e chiedi la pizza con le cozze...), lì i piatti a base di carne sono gustosissimi. Per dormire, non si può prescindere dal rustic-kitsch del Grey Squirrel Resort & Vacation.
C u, Folks!
