MSFS Xbox: VFR Tour de Swisse

I-stef

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Per il report di viaggio a tappe di ottobre non potevo che fare un giro della mia tanto amata Svizzera (essendo uscito proprio l’aggiornamento mondiale Svizzera, Germania ed Austria a settembre).
L’aeroplano scelto per questo tour è l’austriaco Diamond DA40, prodotto a qualche centinaia di chilometri proprio dal nostro punto di partenza, l’aeroporto di Zurigo a Kloten.
Abbiamo effettuato un giro in senso orario, toccando i principali aeroporti svizzeri, le basi aeree dell’aviazione elvetica, ma anche piccoli aeroporti sperduti tra i monti.
Queste le tappe del Tour de Swisse (chiamato proprio come la corsa ciclistica):

Zurich Sankt Gallen
Sankt Gallen Sankt Moritz
Sankt Moritz Lugano
Lugano Ambri
Ambri Münster
Münster Sion
Sion Meiringen
Meiringen Geneve
Geneve Payerne
Payerne Bern
Bern Basel
Basel Emmen
Emmen Zurich

Sono le 7:30, raggiungiamo il varco dell’aeroporto di Kloten e veniamo portati al nostro DA40.
Nella realtà, i parcheggi dell’aviazione generale di Zurigo sono pieni di Biz jets. Oggi invece il piazzale è quasi vuoto.
Dopo la messa in moto, veniamo indirizzati alla pista 34 per il decollo. Durante il rullaggio, passiamo proprio sotto l’Obersvation Desk, (da dove ci viene scattata una foto), una vera chicca dentro l’aeroporto.



In pratica, acquistando un biglietto a circa 5 CHF e passando i filtri di sicurezza, si può accedere ad una terrazza panoramica dalla quale si possono ammirare gli aerei che transitato e decollano.
Ci sono un bar e un ristorante in cui è possibile mangiare qualcosa osservando il traffico aereo.
Sono presenti pannelli che spiegano le varie operazioni a terra che effettuano gli aeromobili, come funziona la torre di controllo, punti in cui è possibile ascoltare le comunicazioni tra la torre di controllo e gli aerei, binocoli multimediali, una vera e propria Gardaland degli spotters e degli appassionati di aerei.
C’è addirittura un parco giochi per bambini, ovviamente in stile aeronautico.
Di terrazze cosi nell’aeroporto di Zurigo ce ne sono due, inoltre lungo la recinzione perimetrale dell’aeroporto, ci sono vari spotting point con bar, tavoli ed ombrelloni ed addirittura aperture nella rete fatte apposta per poter inserire gli zoom delle macchine fotografiche. Proprio come in Italia…..
Già che ci sono vi posto qualche scatto effettuato qualche anno fa…..




Mancano pochi minuti alle 8:00 e stacchiamo le ruote dalla pista.
Saliamo molto lentamente, essendo quasi a pieno carico, viriamo poi a destra in direzione est e ci stabiliamo a quota 3000 piedi. Sorvoliamo la città di Winterthur e dopo 20 min, in prossimità della cittadina di San Gallo, veniamo autorizzati a circuitare per pista 28.
Pochi minuti dopo atterriamo e parcheggiamo nel piazzale davanti davanti alla piccola torre di controllo. Sono le 8:25.


La storia dell'aviazione di St. Gallen - Altenrhein rimonta all'anno 1926, allorché il costruttore d'aerei Claude Dornier decise di costruire un aereo presso Altenrhein. Allo scopo era necessaria una pista per le prove di volo. Le autorità regionali, entusiaste, decisero di finanziare la realizzazione d'una pista in erba di 600 m, da cui iniziarono a decollare alcuni apparecchi per Basilea, Dübendorf, Innsbruck e Monaco, almeno fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
L'aeroporto è rimasto fermo fino al 1954. Con la crescita del suo traffico aereo, la Svizzera decise di prolungare la pista di Altenrhein fino a 1200 m, e di procedere alla sua asfaltazione. Venticinque anni più tardi, nell'estate 1979, la pista fu nuovamente estesa a 1500 metri. Alla metà degli anni '80, la compagnia privata "Rheintalflug Seewald GmbH" chiese l'autorizzazione per effettuare voli regolari per Vienna. Essa ottenne l'autorizzazione nel 1988, ma l'aeroporto non corrispondeva già più agli standard internazionali e fu dunque sottoposto a lavori di ristrutturazione fino al 1991.
Il tempo di bere un caffè e torniamo a bordo del nostro Diamond. Ora ci aspetta una tratta più lunga. Dopo il decollo effettueremo una lunga virata sul lago di Costanza per poi sorvolare l’aeroporto di partenza e sorpassare le montagne adiacenti la pista.
La nostra quota iniziale è di 5000 piedi. Voliamo seguendo il fiume Reno che in questa larga valle è incanalato in argini artificiali e segna il confine tra Svizzera ed Austria e per qualche chilometro tra Svizzera ed Liechtenstein.
Alla nostra destra abbiamo le montagne svizzere, alla nostra sinistra quelle austriache. Sotto di noi il Reno e l’autostrada E43.
Sorvoliamo la capitale del piccolo stato Vaduz, poi viriamo a sinistra ed imbocchiamo una valle decisamente più stretta dove sorvoliamo il castello Tarasp. Iniziamo poi un volo ad zig zag seguendo la valle per prendere quota e scavallare i monti per giungere a St Moritz.
Sfioriamo decisamente i pendii e passiamo il valico finale ad oltre 10000 piedi per poi effettuare la lunga discesa finale fino a Samedan. Il Parcheggio in un piazzale poco trafficato, conclude questo segmento alle ore 9:49.





Trascorsi una decina di minuti, decolliamo nuovamente seguendo la valle Engadina in direzione sud ovest. Questa volta saliamo a 12000 metri ed ammiriamo il panorama delle Alpi. Un filo di ghiaccio inizia a formarsi sul parabrezza, così scendiamo un pochino per trovare una temperatura esterna più alta. Incrociamo la Valtellina all’altezza di Colico e sorvoliamo la parte nord del lago di Como. Abbiamo varcato i confini Italiani, ma d’altronde per atterrare a Lugano proveniendo da Nord, il percorso è questo.
A metà lago di Como, con difronte il promontorio di Bellagio, viriamo a destra sopra Porlezza.
L’avvicinamento finale di Lugano sopra il lago è davvero spettacolare.
Una mezz’ora dopo il decollo parcheggiamo nel piazzale dell’aeroporto di Agno, un po’ più animato rispetto a quello di Sankt Moritz.


Alle 10.45 decolliamo verso nord e seguiamo l’autostrada A2 che parte da Chiasso ed attraversa tutta la Svizzera. Nei pressi di Bellinzona vediamo un paio di castelli che vale la pena di sorvolare. Ci abbassiamo un filo e viriamo leggermente per poterli vedere meglio, poi riprendiamo la nostra rotta fino all’aeroporto di Ambri, vicino ad Airolo, ai piedi del San Gottardo.

L'aeroporto di Ambrì fu costruito durante la seconda guerra mondiale come base militare delle truppe d'aviazione dell'Esercito svizzero. Fu la base del Fighter Squadron 8, la cui flotta includeva l'EKW C-35, il Messerschmitt Bf 109, il de Havilland DH.100 Vampire, il de Havilland DH.112 Venom e il Hawker Hunter. La pista, circondata da montagne elevate, era considerata dai piloti della delle Forze Aeree Svizzere una delle basi più affascinanti della forza armata elvetica. Le montagne che circondano l'aeroporto alloggiano i bunker che sono stati sede di edifici tattici, ricoveri per aerei da combattimento e truppe. Si poteva accedere ai bunker dalle piste di rullaggio che passavano sotto l'autostrada A2, e sul fiume Ticino.
Nel 1994 la base militare delle Forze aeree svizzere è stata chiusa e il campo di aviazione convertito in aerodromo civile. Gli hangar sotterranei che un tempo ospitavano la base esistono ancora, ma non sono più utilizzati.
Alle 11:20 l’aeroporto è deserto, i monti adiacenti la pista non offrono nemmeno un panorama interessante quindi decidiamo immediatamente dopo l’atterraggio di partire nuovamente. Quasi un touch and go. Questa volta saliamo a 9000 piedi per attraversare la catena montuosa che sovrasta davanti a noi e quando siamo in finale a Münster ammiriamo il paesaggio alpino da cartolina.
Peccato che passiamo noi ed un trenino a rompere questa quiete.
Dieci minuti dopo parcheggiamo il nostro Diamond e facciamo una pausa pranzo nel piccolo bar affianco all’hangar in quanto la prossima tappa sarà decisamente più lunga.



continua….
 

I-stef

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….
Dopo aver pranzato e rifornito il nostro DA40, lasciamo l’aeroporto di Münster. Saliamo lentamente, anche perché abbiamo il pieno, a 12000 piedi, poi, per passare vicino al Monte Rosa ed al Cervino, saliamo ulteriormente; la vista dei ghiacciai da 14000 piedi è da togliere il fiato. Sfiorato il Cervino, iniziamo una lunghissima planata per arrivare su Serre a quota 3000 piedi e viriamo poi a sinistra. Pochi chilometri e siamo in finale a Sion. Spegniamo i motori alle 13:10.




Ore 13:32
Veniamo autorizzati al rullaggio verso la pista 25. Pochi minuti dopo, diamo manetta e lasciamo Sion. Seguiamo tutta la valle per poi virare a destra e cambiare valle. All’altezza di Martigny viriamo e scorgiamo in lontananza il massiccio del Monte Bianco, proseguiamo la nostra salita a 9000 piedi per superare le catene montuose che ci circondano. Continuiamo in questa nuova valle fino a scorgere davanti a noi il lago di Ginevra, però siamo esattamente nella punta opposta del lago, sulle sponde di Montreaux. Nuova virata a destra e veniamo avvolti dalle nubi. Saliamo a quota 12000 per cercare di vedere qualcosa. Così siamo sopra alla copertura nuvolosa e spuntano solo le vette più alte. La vista che abbiamo è suggestiva. Osserviamo bene la strumentazione con la mappa del territorio e quando siamo sicuri di aver passato tutti i monti, ci rituffiamo nelle nuvole per poterci approcciare a Meiringen. Sbuchiamo dalle nuvole sopra la cittadina di Interlaken. Seguiamo il lago e scorgiamo davanti a noi l’aeroporto militare.
La torre ci autorizza all’atterraggio. Sono le 14:10.







Vi racconto qualcosa di questo aeroporto:
Questa base aerea iniziò le operazioni il 1 dicembre 1941. La base svolse un ruolo importante nello schianto del C-53 Skytrooper del 1946 sul ghiacciaio del Gauli: l'operazione di salvataggio fu lanciata e coordinata dalla base aerea di Meiringen. Il salvataggio di persone su un ghiacciaio con gli aeroplani non era mai stato fatto prima. Dopo la seconda guerra mondiale, a Meiringen iniziarono a scavare nella montagna caverne per ritirare gli aerei e per lo stoccaggio delle munizioni. Con l'introduzione dell'F/A-18 questi bunker sono stati ampliati e collegati all’esterno con tunnel più grandi in modo che i caccia potessero entrare e uscire autonomamente, senza essere trainati da trattori.
Nel 2004 lo Squadron 8 "Destructors", con i Northrop F-5E , si trasferì a Meiringen dall'aeroporto di Buochs, mentre nel 2007 si è trasferito dalla base aerea di Dübendorf lo Squadron 11 "Tiger", con i McDonnell Douglas F/A-18 Hornet.
Oggi L'aeroporto di Meiringen è ancora importante per le forze aeree elvetiche. Con la chiusura della base aerea di Sion nel 2016, è una delle sole tre basi da combattimento, insieme alla base aerea di Payerne e alla base aerea di Emmen.
Meiringen è l'unica base aerea svizzera che utilizza un hangar caverna per aerei nelle operazioni quotidiane. La pista è dotata di dispositivi di arresto retrattili in caso di emergenza ad entrambe le estremità.
Il funzionamento dell'aeroporto ha per la regione e la città di Meiringen, effetti sia positivi che negativi: il rumore dei caccia in decollo è per la popolazione sicuramente un elemento di disturbo, però la base militare attira molti appassionati di aerei e di fotografia. Inoltre offre circa 200 posti di lavoro per lo più ad abitanti del posto. Così è stato trovato un accordo: Si vola solamente dal lunedì al venerdì con orari praticamente da ufficio (8-17) Nei weekend, nelle festività ed in agosto no….
Questo ovviamente per esercitazioni, in caso di emergenza cade tutto il discorso.
A Meiringen ho visto con i miei occhi scene che pensavo si potessero vedere solo nel film…
Pareti della montagna che si aprono ed escono i caccia, che attraversando strade e ciclabili, passano tra le case e le mucche al pascolo. Tutto controllato da un ponte di comando incastonato nella parete di roccia.
Automobilisti ed bambini in bicicletta fermi ad un semaforo, vengono salutati dai piloti che passano a 10 metri da loro, poi riprendono come se niente fosse….
Hangar secondari seminterrati si nascondono tra le baite di legno del paese.
Tutto la base aerea è all’interno del paese e non è recintata. Si può andare a piedi ovunque, sulla pista e sulle taxiway. Quando suona una sirena pero tutti sanno cosa fare e la pista ed i raccordi si svuotano per far decollare i caccia…
Una volta all’anno in una vallata sopra Meiringen, ad Axalp viene fatta un’esercitazione. Contro una parete di roccia, ci sono dei pannelli di lamiera ed i caccia si infilano nella stretta valle e mitragliano i bersagli. Questa manifestazione attira migliaia di persone, nonostante sia molto difficile raggiungere il poligono. Si trova a 2200 metri di quota, le strade ovviamente vengono chiuse, pertanto occorre prendere il Postale (40 min di tragitto) poi una seggiovia (30 min) e poi camminare in salita su un sentiero molto ripido per almeno un’ora.
Conclude la manifestazione l’esibizione della pattuglia acrobatica Svizzera. Se qualcuno volesse ulteriori informazioni, foto, dettagli sulla base e sul poligono di tiro, mi contatti pure. Ecco alcuni scatti di una delle ultime edizioni:









Fatti due passi per la base, risaliamo a bordo per decollare alla volta di Ginevra.

continua….
 

I-stef

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Lasciamo la base e fortunatamente il tempo è migliorato. Le nuvole fitte e basse che avevamo trovato in atterraggio sono sparite. Sorvoliamo il lago di Brienz, famoso per il suo colore turchese e la cittadina di Interlaken, dove le nuvole di prima hanno lasciato una leggera spruzzata di neve, forse la prima della stagione.
Interlaken vuol dire “Tra i laghi” infatti la città si trova tra il lago di Brienz ed il lago di Thun.
Dopo una quarantina di minuti scorgiamo davanti a noi il lago di Ginevra, iniziamo una lenta planata. Lo percorriamo tutto fino ad arrivare in finale per pista 23. Poco prima della soglia pista notiamo una linea di alta tensione con dei tralicci che secondo me sono molto pericolosi in quella posizione. Ho controllato su Google Earth e ci sono realmente!! Diciamo che quelli veri non sono così appuntiti come quelli di Msfs, quindi saranno sicuramente più bassi, ma incredibilmente esistono realmente….



Parcheggiamo all’apron dell’aviazione generale, riforniamo e partiamo immediatamente alla volta di Payerne.
In volo dopo circa 20 min vediamo a sinistra il lago di Neutchatel e la base proprio davanti a noi. Pochi minuti e siamo a terra nuovamente.

Siamo alla seconda base aerea Svizzera dei caccia. È stata nel 2014 la sede del più grande AirShow della storia d’Europa e forse mondiale. Si celebravano i 25 anni della pattuglia sui PC-7, i cinquant’anni della Patrouille Suisse, i 100 anni della aviazione Svizzera.
Per l’occasione vennero invitate le principali pattuglie acrobatiche europee, in più venero fatte esibizioni di paracadutismo, rifornimento in volo, elicotteri, aerei d’epoca ed aerei passeggeri che effettuarono manovre spettacolari affiancati dai caccia. Le nostre Frecce Tricolori furono le più apprezzate, comunque…. Una festa pazzesca. Pubblico che ha assistito allo show: 400.000 spettatori! Inutile dire che l’organizzazione è stata impeccabile.
Ecco alcuni scatti di quel weekend:



Lasciamo questa base aerea un po’ deserta rispetto a quanto ci ricordavamo durante il famoso AirShow per dirigerci alla capitale Berna, dove atterriamo 20 minuti dopo.
Questo aeroporto non è per niente trafficato, non ci sono liners, solo aviazione generale. Non sembra di essere nell’aeroporto della capitale della Svizzera. Anche qui ripartiamo immediatamente sperando di trovare nei prossimi voli un miglioramento dal punto di vista paesaggistico ed aeroportuale.


Decollati dalla pista 32 puntiamo a nord verso Basilea, sorvoliamo la capitale e il paesaggio torna ad offrirci una vista piacevole, passate delle catene montuose scorgiamo davanti a noi l’aeroporto.

Dopo circa 30 minuti di volo, veniamo autorizzati all’atterraggio e parcheggiamo il nostro DA40.
Sono le 16:50.
Facciamo rifornimento e decolliamo alla volta di Lucerna.
Decollati verso sud est, diamo una sbirciata alla città di Basilea; alla nostra sinistra troviamo la Torre Roche, l’edificio più alto della Svizzera, mentre alla nostra destra abbiamo lo stadio di Basilea. Poi lasciamo la città e puntiamo verso il cuore della Svizzera.
Atterriamo alle 17:10 a pochi chilometri da Lucerna, ad Emmen.





Terza ed ultima base aerea Svizzera. È un po’ una brutta copia di Meiringen, in quanto anche qui la base è integrata nella viabilità ordinaria, ma non essendoci le montagne attorno è meno suggestiva.
I caccia quando lasciano gli hangar (incastonati in piccoli terrapieni), attraversano una strada aperta al traffico parallela alla pista e vanno a decollare passando tra le stalle e le mucche al pascolo.
Due passi per la base giusto il tempo di sgranchirci le gambe e ritorniamo ai comandi del Diamond. Con il carburante che ci rimane possiamo tranquillamente raggiungere Zurigo e concludere il nostro tour.
Dopo il decollo, sorvoliamo Lucerna, con il suo lungolago e poi viriamo puntando a nord.

Saliamo a 4000 piedi e dopo una quarantina di minuti passiamo sulla città di Zurigo.
Una manciata di minuti dopo, sopra a Opfikon, vediamo proprio davanti a noi Kloten ed il suo aeroporto. Intanto la torre ci autorizza ad atterrare sulla pista 34. Tocchiamo terra e poi prendiamo una taxiway a destra per raggiungere il nostro posteggio.
Sono le 18:03 e spegniamo il motore proprio di fronte all’Hangar della Rega.
Sono passate circa 11 ore da quando questa mattina siamo arrivati in questo aeroporto per prendere il nostro Diamond.



È stata lunga, ma i paesaggi e le basi aeree della Svizzera, sono sempre spettacolari e una faticaccia del genere, ne vale sempre la pena.
Al prossimo mese, per un altro report di viaggio!👋🏽
 

absea

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Bellissimo report e quante informazioni! Anch'io in certe foto ho fatto fatica a distinguere il virtuale dal reale.
Grazie
 
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