MSFS Xbox: The Milk Run Alaska

I-stef

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La definizione “The Milk Run”, letteralmente “La Corsa del Latte” è utilizzata nei trasporti per indicare un tragitto ripetitivo con numerose fermate ravvicinate, in pratica è una modalità di trasporto che ricalca quella del lattaio che la mattina effettuava le consegne casa per casa.
Questo termine è utilizzato anche nella logistica aziendale proprio per definire un tipo di consegna capillare.
In Alaska la Milk Run iniziò negli anni ‘30 con temerari piloti che trasportavano posta, medicine e pellicce in tutte le località remote e disperse del territorio e con ogni condizione climatica.
Oggi questo nome indica una serie di voli operati dalla compagnia Alaska Airlines nella costa sud est dello stato.
Questi precisamente i voli della Milk Run:

AS61: Seattle (7:50 a.m.)-Juneau-Yakutat-Cordova-Anchorage (1:54 p.m.)
AS66: Anchorage (3:35 p.m.)-Cordova-Yakutat-Juneau-Seattle (11:10 p.m.)
AS64: Anchorage (11:40 a.m.)-Juneau-Petersburg-Wrangell-Ketchikan-Seattle (8:35 p.m.)
AS65: Seattle (7:55 a.m.)-Ketchikan-Wrangell-Petersburg-Juneau-Anchorage (3:25 p.m.)
AS62: Fairbanks (6 a.m.)-Anchorage-Juneau-Sitka-Ketchikan-Seattle (4:04 p.m.
AS67: Seattle (3 p.m.)-Ketchikan-Sitka-Juneau-Anchorage (9:22 p.m.)



Tutti questi voli sono operati con Boeing 737-700. La compagnia ha in flotta molti Airbus A320/321 Neo, che però usa esclusivamente nel resto degli Stati Uniti, ma non in Alaska e tantomeno nelle Milk Run.
Sarebbe interessante analizzare i motivi. Forse perché i Boeing sono meno delicati per atterrare su piste completamente ricoperte di ghiaccio o durante le intemperie ….O magari gli Airbus, con tutta la loro elettronica ed i loro automatismi, risultano meno utilizzabili su piccoli aeroporti dove non esistono ILS e si atterra completamente in manuale. I più esperti potrebbero fornirci indicazioni…
Oggi invece, eccezionalmente grazie ad un’operazione commerciale promossa dall’Airbus, effettueremo il volo ASA65 da Seattle ad Anchorage via 4 altri aeroporti minori con l’A320 Neo con i colori della casa madre, proprio per testare questo tipo di aeroplano su una tratta tanto particolare.

Seattle - Ketchikan
Arriviamo sotto bordo mentre le operazioni di preparazione del volo sono ancora in corso. Dopo il walk around saliamo in cabina ed impostiamo la rotta e i dati necessari al volo nel FMC.
Abbiamo a bordo una settantina di passeggeri e circa 1000 kg in stiva. La prima tappa della giornata sarà Ketchikan a circa due ore di volo. Le previsioni meteo ci indicano venti contrari e nuvole su tutta la rotta.
Con qualche minuto di anticipo sblocchiamo e mentre effettuiamo il pushback, mettiamo in moto e ci prepariamo per il decollo dalla pista 16L. Ultimata la check-list per il decollo, diamo un’ultima occhiata agli strumenti e poi diamo potenza. Effettuiamo una virata a destra per seguire la nostra SID e saliamo a FL380.





Il volo prosegue tranquillamente, ogni tanto veniamo sballottati dal forte vento, ma tutto rimane nella norma. Finalmente dopo circa 90 minuti dalla nostra partenza veniamo autorizzati a scendere a FL260. Sotto di noi una coltre fitta di nubi ci impedisce di vedere il paesaggio.
Ci sono vari strati di nuvole, quando siamo a 14000 piedi entriamo nuovamente nelle nuvole e ne usciremo solo arrivati in finale a pochi metri da terra.
A quota cinquemila piedi agganciamo l’ILS ed iniziamo la discesa senza vedere nulla al di fuori dei finestrini sferzati dalla pioggia. Per fortuna che Ketchikan è dotato di atterraggio strumentale altrimenti avremmo dovuto dirottare.



Ci vengono messi i tacchi alle ore 9:15 locali, con un piccolo ritardo dovuto al vento contrario in quota.


Per fortuna sono pochi i passeggeri che sbarcheranno e si imbarcheranno e quindi dovremmo riuscire ad avere un turnaround veloce.
Facciamo un po’ più di carburante rispetto a quanto ci servirebbe per la prossima tappa, tanto i due seguenti scali prevedono voli corti, così dovremo solo sbarcare ed imbarcare.
In sosta studiamo il meteo per le tappe successive. Sembra sia meglio che qui a Ketchikan.
La cittadina di Ketchikan ha una particolarità…. Si sviluppa "linearmente" lungo la costa del Tongass Narrows un fiordo molto stretto a sud-ovest dell'isola Revillagigedo, mentre l’aeroporto è proprio di fronte,a circa 300 metri dal centro, ma su un’altra isola e non ci sono strade e ponti che lo raggiungono. È collegato alla città attraverso dei traghetti che continuamente viaggiano tra le sponde dello stretto.
Il centro della città si sviluppa per diversi chilometri attorno ad una sola via centrale: Tongass Avenue. Ai lati della via sono presenti scale e passerelle che conducono ai punti più alti della città verso i ripidi versanti della montagna soprastante.
L’isola in cui si trova Ketchikan ovviamente non è collegata alla terraferma da nessuna strada…..

Ketchikan - Wrangell
Circa trenta minuti dopo siamo nuovamente in testata pista 11 per decollare alla volta di Wrangell, la pioggia è cessata e si sta notevolmente schiarendo. Non c’è ancora il sole, ma la visibilità è molto buona. I nuvoloni neri ci circondano mentre decolliamo verso sud per poi cambiare direzione e puntare a nord, stabilizzandoci a FL170.



Quando siamo in avvicinamento, notiamo con piacere tra le nuvole scure qualche scorcio azzurro del cielo. Promette bene, perché fino ad ora abbiamo incontrato il clima nuvoloso e piovoso tipico di questo periodo in Alaska.
Virata finale tra le montagne e le isolette ed in manuale atterriamo sulla corta pista e ci fermiamo davanti al minuscolo terminal.






Wrangell - Petersburg
Per fortuna che il vento contrario in quota da nord ovest, che abbiamo sempre trovato da quando siamo partiti da Seattle, sta spazzando via la pioggia. Lentamente abbiamo un miglioramento delle condizioni meteo e al momento del decollo non c’è pioggia e la copertura di nuvole è oltre i 5000 piedi. Noi per questa brevissima tratta voleremo ad una quota inferiore.
Appena decollati viriamo decisi a destra e sfioriamo le montagne ed in breve tempo raggiungiamo la quota stabilita.
Voliamo a 4000 piedi ammirando, come se fossimo su un piccolo Cessna, lo stupendo paesaggio ricco di fiordi, isolette, montagne a picco sul mare e ghiacciai.
Poco dopo scorgiamo sulla sinistra il nostro aeroporto, virata e breve discesa e 11 min dopo il decollo spegniamo i motori davanti ai piccoli edifici del minuscolo aeroporto.






Continua…
 

I-stef

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Petersburg - Juneau
Anche qui lo sbarco ed il successivo imbarco sono velocissimi, ricevuto il nuovo loadsheet impostiamo nuovamente l’FMC e siamo di nuovo pronti a partire. Il carburante che abbiamo a bordo è più che sufficiente per la tappa. Chiudiamo le porte, mettiamo in moto e ci dirigiamo in testata pista.
Siamo autorizzati ad una quota iniziale di 12000 piedi, dopo il decollo viriamo a sinistra ammirando sempre il paesaggio. Il volo per Juneau durerà circa mezz’ora. Raggiungiamo FL200 e la manteniamo per una decina di minuti, poi iniziamo la discesa e finalmente il cielo inizia ad avere squarci di sereno.
C’è una quantità notevole di piccole isole, insenature e montagne, sembrano isolette della Grecia, ma con la vegetazione del Trentino!!!
Quando vediamo l’aeroporto alle nostre ore 2 allarghiamo un momento a sinistra per poi virare a destra e trovarci in finale.
Parallela alla nostra pista c’è la pista per gli idrovolanti, completamente illuminata. Pochi istanti e siamo ad uno stand dove l’agente rampa ci fa marshalling per fermarci.
Questo è un aeroporto decisamente più grande dei precedenti. Juneau è d’altronde la capitale dello stato dell’Alaska.






La popolazione di questa cittadina ammonta a circa 32000 abitanti.
La città deve il suo nome al cercatore d'oro Joe Juneau, scopritore di una vena aurifera nella zona verso la fine del XIX secolo;
si trova lungo il canale Gastineau: il centro della città, la zona affari ed il porto, si trovano sulla terraferma, sul lato est del canale, mentre il quartiere di West Juneau, prevalentemente residenziale, si trova sull'isola Douglas, sul lato ovest del canale, collegato alla zona est con il ponte Juneau–Douglas. La città è raggiungibile via terra solo da nord, attraverso la strada costiera denominata Glacier Highway, arteria peraltro lunga appena un centinaio di km ed a servizio dell'aeroporto e di pochi centri minori. Da più distante vi si può arrivare soltanto con navi o aerei; per spostarsi si usano prevalentemente gli idrovolanti. Pur essendo situata al livello del mare, è prossima a molte montagne, fra le quali si trova il Ghiacciaio Taku.
La vegetazione principale di Juneau è la taiga ed è composta principalmente da pini, abeti e bassi arbusti. Le isole di Juneau sono montagnose.

Juneau - Anchorage
Facciamo il rifornimento per questa ultima tratta di volo che durerà circa un’ora e quaranta. Anchorage è sicuramente un aeroporto molto trafficato, infatti abbiamo a bordo 150 passeggeri, decisamente di più rispetto agli aeroporti precedenti, d’altronde l’aereo è l’unico mezzo di collegamento tra le due città.
Dopo il decollo facciamo una virata a 180 gradi e dopo aver sorvolato l’aeroporto puntiamo a nord-ovest verso Anchorage. Per fortuna che c’è buona visibilità, così da quota FL380 ammiriamo i ghiacciai a perdita d’occhio.






Dopo un’ora e dieci di volo, iniziamo la discesa verso la destinazione finale di oggi. Quando siamo in finale, visto le favorevoli condizioni meteo, disattiviamo il pilota automatico e ci gustiamo l’ultimo landing della giornata in manuale.
Qualche minuto di taxi e ci fermiamo nel nostro stand alle 15:20 (con cinque minuti di anticipo sullo schedulato), dove ci viene attaccato il finger.




Spero di non avervi annoiato….
 
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